Tony Stark ci aveva visto giusto, ma si è fatto fregare l’idea.
Dopo Google, un altro grosso nome dell’industria informatica e dei videogiochi si lancia nel mondo (ancora largamente inesplorato) della realtà aumentata applicata alle attività che svolgiamo tutti i giorni.
Come spiega Michael Abrash via blog, Valve sta sperimentando con l’idea del “wearable computing” cioé computer da indossare, probabilmente occhiali e simili, che offrano le funzioni oggi associate a cellulari e tablet. A quanto pare, si tratta della naturale evoluzione nel cammino che il personal computer sta facendo per uscire di casa, già avviato grazie a portatili e smartphone.
Bisogna vedere se poi non va a sbattere appena fuori dal giardino, perché di idee più o meno surreali ne abbiamo viste tante, e poche sono riuscite ad avere un forte impatto sul pubblico.
Però insomma: se ce l’hanno fatta con Steam ce la faranno anche qui, giusto?
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